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I miei Muffin alla Nutella taglia ExtraLarge

Qui troverai tips, rimedi, risorse utili, simpatici prospetti e planner per ottimizzare il tempo e gli spazi, nonché consigli utili per una gestione domestica più organizzata.
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Non succede spesso, ma ieri ho deciso di preparare i Muffin alla Nutella!
Più facile a farsi che a dirsi!
Non so come sia accaduto ma, credetemi, non ho mai visto dei Muffin così giganti.
Ho trovato la ricetta semplicemente googlando “muffin alla nutella” ed tra le tante ho scelto quella di “Fatto in casa da Benedetta” un po’ per la simpatia, un po’ per la praticità e facilità di realizzazione delle sue ricette.
Ho raddoppiato le dosi poiché i miei stampini erano più grandi di quelli descritti e guardate qui cosa è accaduto:
- 4 uova
- 200g di zucchero
- 100g di olio di girasole
- 120g di latte
- 460g di farina
- 1 bustina di lievito per dolci
- Nutella a piacere
- (granella di nocciole prevista nella ricetta originale ma io ne ero sprovvista)
Preparazione:
Da quando ho acquistato lo sbattitore con ciotola incorporata (pratico, economico e fa il suo dovere!!!) è un piacere vederlo lavorare mentre aggiungo nell’ordine: le uova, lo zucchero, l’olio, il latte, la farina e il lievito.
Il composto sarà abbastanza denso e consistente.
Se avrete l’accortezza di congelare per circa un’ora delle cucchiaiate di nutella posizionandole sulla cara forno, avrete pronti dei simil-cioccolatini da aggiungere nei pirottini dopo aver già versato due terzi del composto*. Ricoprite la cioccolata con altra crema e mettete in forno per 20-25 minuti a 180 gradi.
Non credevo ai miei occhi: i Muffin nel forno crescevano…crescevano… e dopo 25 minuti, tolti dal forno son rimasti così: soffici e altissiiiiiiiiimiiiiii!
Che emozione!
Ordunque Benedetta, anche se son bruttini ti assicuro che i miei Muffin ExtraLarge alla Nutella son venuti buonissimi, tant’è che dopo poco erano già finiti. La tua ricetta era perfetta ma io amo sperimentare e, *pensando che la Nutella scendesse sul fondo, l’ho messa sopra prima di infornare.
Ecco…come dire…avrei dovuto fidarmi di più delle tue spiegazioni. Quando ho tolto i dolcetti dal forno la Nutella, che nel frattempo si era rappresa, rotolava giù dai Muffin, …insomma come al solito ne ho combinata una delle mie.
Ora, avendo acquistato un kg di coccole in barattolo (Nutella ha indetto un concorso per ricevere in regalo una bella lampada, fate ancora in tempo, scade il 31 ottobre 2016) non mi rimane che cercare altre ricette facili e sfiziose, oppure spalmare Nutella sulle fette di pane a merenda come facevo da bambina.
Produrre la propria birra? È tutta una questione di chimica [Guest Post]

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Schiuma densa e morbida, bollicine dalla grana finissima, gusto pieno: la birra è una bevanda dalle origini antichissime, ma grazie alla sua versatilità conserva inalterato il proprio appeal.
E se fosse tutta una questione di chimica?
La recente moda delle birre artigianali ha creato ovunque folti gruppi di seguaci, pronti a concedersi senza remore a bionde e rosse provenienti da tutto il mondo. Sempre più persone si improvvisano mastri birrai, che si affidano a kit di fermentazione e composti di luppolo e malto d’orzo adatti alla preparazione fai-da-te di questa preziosa bevanda.
Ma come nasce veramente la birra? Scopriamolo assieme!
Gli scone, storia di una ricetta perduta

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Circa 25 anni sono trascorsi da quando, appena maggiorenne giungevo a Londra carica di energie. Per la prima volta all’estero, per la prima volta in un appartamento “da sola”, per la prima volta lavoravo (in un KFC a Victoria Station!), …e per la prima volta assaggiavo gli scone!
Facevano parte del menu di KFC insieme alle ali di pollo piccanti, patatine e bibita. Non immaginavo allora che avessero un nome e una ricetta. Ne ho mangiati tutti i giorni per i 4 lunghi mesi di soggiorno e rientrata in Italia non ho mai più assaggiato un pane che somigliasse almeno un po’ a quei panini.
Solo più tardi ho scoperto che si trattava di una ricetta scozzese, di un panino al latte, friabile all’esterno, soffice e burroso all’interno. Non sono panini dolci, e non sono nemmeno salati. Si possono accompagnare alla marmellata, alla cioccolata oppure agli affettati. Nell’impasto si può aggiungere, a piacimento, uvetta o pancetta.
Io li ho sempre mangiati spalmando all’interno un po’ di burro per la delizia del mio palato. Sì lo so è un concentrato di colesterolo ma dopo tutto ne mangio uno o due…
Nella versione dolce, vengono serviti prevalentemente a colazione, oppure insieme al tè nel pomeriggio, ma si adattano un po’ ad ogni momento della giornata.
Ah… ero rimasta alla mia ricerca della ricetta perduta! Non conoscendo il nome non sapevo proprio come ritrovare gli ingredienti e la preparazione. Ad un certo punto mi sono imbattuta in un libro dalla copertina spiritosa e accattivante, questo:
>> Emozioni Culinarie <<
di Tina Ferraiuolo e Cristina Ordioni
Edito da Galassia Arte
In vendita su –>> Amazon in versione ebook e cartacea
Non un semplice libro di cucina. Ricette sì, ce ne sono. Ogni capitolo una ricetta che evoca emozioni culinarie, ricordi, storie di vita vissuta, di amicizie casuali, poi coltivate nel tempo.
E proprio a pagina 45 eccoli lì, gli scone di Edinburgo. Lì per lì non mi sono resa subito conto, poi leggendo gli ingredienti e la descrizione minuziosa non ho avuto più dubbi! Erano loro i miei panini adorati!
“…piccoli panini soffici all’interno e friabili all’esterno,… il loro aroma è burroso e si usa consumarli tagliati a metà e farciti con un’ottima marmellata, magari ai frutti di bosco, meglio se fatta in casa.”
Riporto gli ingredienti così come elencati nel libro:
- 500gr di farina 00
- 200gr di burro
- 200ml circa di latte
- 4gr di bicarbonato
- 4gr di cremor tartaro
- 1 pizzico di sale
- uvetta a piacere (io non l’ho messa!)
- Marmellate varie e panna montata per la farcitura
Preparazione:
In una ciotola versate la farina e il burro freddo tagliato a cubetti. Una volta mescolati insieme i primi due ingredienti, all’impasto, chiamato sfarinatura, si aggiunge il bicarbonato, il cremor tartaro, il sale e lentamente, il latte freddo.
L’impasto va lasciato riposare almeno un’ora coperto con un tovagliolo.
A questo punto ho modificato un po’ la ricetta originale del libro dove si diceva di stendere l’impasto con un mattarello fino a uno spessore di 3 cm per poi formare con i coppapasta dei piccoli dischi. Diversamente io ho arrotolato l’impasto formando un cilindro del diametro di 3 cm (un po’ come si fa per la preparazione degli gnocchi) e poi ho tagliato le porzioni di questo rotolo a circa 4 cm ognuna.
Formiamo quindi dei cilindri che vanno messi in forno (già caldo!!!), distanziati tra loro, spennellandoli con un po’ di latte.
Cuociamo a 180° per circa 10/15 minuti. La superficie non dovrà apparire scura ma solo leggermente dorata.
Il risultato è stato ottimo, mi riprometto di preparare anche altre ricette proposte da questo libro, poiché sono tutte sfiziose e di facile preparazione!
Il caffè è un piacere tutto italiano!

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“Ti offro un caffè?”
“Prendiamo un caffè insieme”
“Pausa Caffè!”
…
Quante volte pronunciamo e sentiamo dire queste parole dai nostri amici durante la giornata! Niente da fare, consumare il caffè è un rituale tutto italiano che interessa un target ampissimo: uomini e donne, dai 18 ai 65 anni e oltre, a casa o al bar, da soli o in compagnia.
Ogni scusa è buona per prendere un caffè!
Generalmente gli uomini lo preferiscono scuro e amaro, a volte corretto, le donne invece amano il caffè macchiato o aromatizzato, al cioccolato o caffellatte. Che si tratti di una pausa durante una intensa giornata di lavoro o per fare quattro chiacchiere in compagnia delle amiche, il caffè diventa una necessità. Un bisogno di “staccare” dai pensieri o di evadere dalla routine della giornata.
A me il caffè piace gustarlo al mattino, da sola mentre tutti ancora dormono. Preparo la mia moka più piccola (non per niente ne ho di tutte le misure per ogni evenienza!) e aspetto seduta, con gli occhi ancora semichiusi davanti la finestra che lascia entrare un piccolo spiraglio di luce. Il tipico borbottio e a seguire l’aroma intenso del caffè svegliano la parte di me che ancora dormiva! Nero e bollente con un cucchiaino di zucchero.
Adesso sì che la giornata può avere inizio. Poi sarà tutto un corri corri ma avrò modo di gustare ancora il caffè con le amiche a metà mattinata e con il marito dopo pranzo.
Tuttavia la scelta del caffè non è casuale e dopo vari tentativi più o meno riusciti ho trovato interessante l’idea di Kicco d’Or Caffè. Questa Azienda svolge il proprio lavoro con amore e dedizione, in armonia con il motto: “Un caffè fatto per passione” che le ha permesso di sviluppare l’arte di fare un caffè di ottima qualità.
Oltre alla bontà e alla qualità delle miscele di caffè lavorate, Kicco d’Or Caffè ha studiato un nuovo packaging con una innovativa valvola di traspirazione. Grazie a questa valvola traspirante posta sulla nuova confezione di caffè per moka, Fresco Caffè, l’aroma non svanisce, anzi si mantiene fresco e intenso anche dopo diversi giorni dall’apertura della confezione.
“la tradizione non si può ereditare e chi la vuole deve conquistarla con grande fatica.”
by Thomas Stearns Eliot